18 aprile 2007

Racconti, fiabe, favole e leggende Lucane per sognare e ricordare

[percorsi -13]
UN'ANTOLOGIA CURATA DA FRANCESCA AMENDOLA
E’ una selezione di fiabe della tradizione lucana quella curata da Francesca Amendola per le Edizioni Mario Adda di Bari nella collana Mirabilia diretta da Raffaele Nigro.
Un paziente e rigoroso lavoro di raccolta e riscrittura che ha tenuto impegnata la curatrice in una ricerca durata più di trent’anni. Francesca Amendola come Calvino se ne è andata in giro per campagne e paesi a cercare le donne più anziane da cui farsi raccontare le favole che raccontavano ai loro bambini. Storie “cuntate” in dialetto intorno al focolare, quelle che avevano ascoltato dalle loro mamme che a loro voltA avevano imparato dalle loro nonne e così fino alla notte dei tempi.
Sono più di cento le fiaabe, i miti e le leggende tramandate dalla voce degli anziani e messe insieme dall’autrice in questo volumetto antologico dal titolo Le fiabe lucane. Alcune più note, altre meno note, altre provenienti dal patrimonio favolistico mondiale le ritroviamo nelle raccolte di Basile, Calvino e in altri lavori antologici: Mugolino il brigante, Il monacello, Petrosinella, Zì Minurchie, Crai Crai, Cecericchio, Zio Orco. Sono racconti peculiari di circa 20 paesi lucani, localizzati soprattutto a nord della regione e trascritti, così come afferma la stessa autrice, secondo alcune caratteristiche del racconto orale “la semplicità linguistica, la prevalenza della narrazione dei fatti sulle descrizioni, il ritmo incalzante, i paesaggi lucani trasfigurati dal magico”. Streghe, maghi, spiritelli e monacicchi, donne astute e coraggiose, animali parlanti, briganti, santi, sono i protagonisti di storie insolite e affascinanti che riflettono tutta la ricchezza di una tradizione orale millenaria, tenace e fedele alla propria eredità culturale. Un patrimonio della memoria che in pochi si sono cimentati a raccogliere, le nostre raccolte fiabistiche, infatti, prima di questo lavoro antologico, sono ferme come scrive Raffaele Nigro nella presentazione AL LIBRO “a Michele Gerardo Pasquarelli, Sergio De Pilato, Ernesto De Martino, Giambattista Bronzini e Carlo Rutigliano. Veramente poca roba”.
Naturalmente in ogni narrazione emerge la vita quotidiana, le speranze e le sconfitte, il vissuto individuale e collettivo della gente di Lucania esaltato dallA fantasiA e dall’elemento magico “Ogni mattina Mastro Minco il contadino, per recarsi al suo orticello, attraversava una stradina che costeggiava la Gravina, nella quale scorreva un torrente, e affacciatosi sull’orlo del dirupo…”;Battista era e un boscaiolo, che tagliava la legna con la ronca sul monte Vulture, per questo tutti lo conoscevano come Ronca Battista…”; “Divennero ricchi e comprarono vigne e oliveti. Il monacello gli andò tante volte in sogno e cercava di riprendersi il cappello, ma il contadino lo teneva ben custodito”. Dai nomi dei luoghi e delle persone, dagli umili lavori nei campi, ma anche dalla stessa ambientazione e dalla morfologia del territorio descritto è rintracciabile e riconoscibile un patrimonio culturale di eccezionale valore. Un mondo di fantasia che affonda le radici nella storia e nelle tradizioni del sud. Un libro “di vecchia memoria”, anello di congiunzione tra generazioni, passato e presente. Un prezioso documento della nostra terra di cui riappropriarsi, specialmente oggi –quando non esistono più momenti di raccoglimento intorno al focolare e la televisione invade il nostro tempo libero.
Insomma fiabe da leggere, da raccontare e da ascoltare, perché come dice una canzone siberiana “un popolo che non racconta più fiabe è destinato a morire di freddo”.
Francesca Amendola, Fiabe Lucane (collana diretta da Raffaele Nigro) Ed. Mario Adda, Mirabilia Bari 2003
by Maria Pina Ciancio

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