13 aprile 2006

Il vivere quotidiano di Rocco Scotellaro

[Percorsi -1]
Il silenzio durato 26 anni, intorno alla figura del poeta, viene finalmente rotto con la pubblicazione antologica di Tutte le poesie (1940-1953) di Rocco Scotellaro negli Oscar Mondadori, curata nell’introduzione dal poeta contemporaneo Maurizio Cucchi, che, in verità, ha sempre avuto una simpatia particolare per il giovane poeta lucano, come si evince dagli stessi atti del Convegno di Studio Tricarico-Matera 1984 e dalle ricorrenti recensioni su Lo specchio de’ La Stampa, su cui tiene da anni una rubrica di poesia, mentre le note al testo e la selezione dei versi e’ curata dallo studioso e attento critico Franco Vitelli.
La poesia di Scotellaro, è ormai unanimemente riconosciuta come l’esperienza di maggior valore e peculiarità del neo-realismo poetico. Cantore appassionato e vitale, Scotellaro, trascrive la realtà difficoltosa dei contadini meridionali, rifacendosi a situazioni, personaggi del vivere quotidiano attraverso un linguaggio melodioso, accattivante e raffinato. Tendenza primitiva, questa, dell’opera di Scotellaro, evidente in Margherite e rosolacci, raccolta caratterizzata da tensioni espressive tipiche di un certo Surrealismo meridionale:
Trilla l’allarme /Si sentono vagiti ruzzolare /da questi gusci, /da un pugno di case. //All’alba trilla l’allarme / richiama la campagna / sono tutti sugli usci. (da Margherite e rosolacci)
Tuttavia, la musicalità, la limpidezza e un accennato epicureismo della forma non sono i soli esiti a cui perviene il, seppur, giovanissimo poeta. La sua poesia, infatti, si fa ancora più efficace, nel secondo periodo, quando diviene volutamente ripulsiva, sfrontata nei toni, ruvida:
Gli abigeatari / Chi non dorme nel mare sonnolento/ delle ristoppie unite, sulle spoglie/ dei calanchi, gli abigeatari./ Scansàti alle tamerici,/ sulla sabbia accolta del fiume,/ gettano i mantelli neri,/ amano il loro mestiere,/ uomini sono gli abigeatari./spiriti pellegrini della notte,/ si cibano all’alba. (da È fatto giorno)
L’esemplarità di E’ fatto giorno, sta proprio nelle pieghe di una scrittura che e’ sintesi astrusa di una poesia visionaria e realista al tempo stesso. La straordinaria forza e originalità della giovane, ma già matura, vocazione poetica di Scotellaro, risiede in quella sua capacità di riuscire a mettere le parole in bocca agli analfabeti, agli esclusi, facendo si’ che vengano dai più comprese, attraverso un linguaggio tipicamente dialettale che offre immagini incantevoli, sintetizzando, così, nella scrittura la percezione drammatica del destino privato e sociale. La conquista di forza espressiva dei suoi testi, va certamente rintracciata nel tempo in cui si manifesta. Tempo storico in cui la presa di coscienza della condizione drammatica dei contadini occupatori delle terre, fa nascere l’impulso inarrestabile nel giovane e carismatico poeta, di reagire alla secolare passività, fortemente stimolato dai contadini stessi che lo riconoscono quale ‘guida” insostituibile.
Egli e’ stato, tuttavia, protagonista appassionato ma pensoso del tempo, convinto che il risveglio contadino non dovesse rimanere un fatto locale, sempre teso, in tutta la sua opera, a cercare il dialogo con le grandi realtà cittadine, senza incantamenti ideologici e strategie partitiche o ancora assecondando anarchismi sterili, rifacendosi alla radice propria della società contadina mirando al rinnovamento dei rapporti attraverso l’esortazione alla coscienza. E se da un lato Scotellaro, comunque pervaso dal clima ermetico, riaffermò l’epica come strumento espressivo, colmandola di nuovi contenuti politici e sociali, dall’altro, per l’introduzione di queste nuove istanze, compì un rinnovamento nella storia della poesia italiana, premessa della poesia più competente della seconda metà del Novecento, in cui la letteratura si e’ andata connotando sempre più come impegno culturale e politico per molti intellettuali, almeno fino agli anni ’70, tra cui Gatto, Zanzotto, Giudici, Fortini, Sereni.
Bene, questa antologia edita Mondadori, a dispetto delle poche e tardive approvazioni da parte dei critici, riconosce a Scotellaro la funzione centrale di poeta e soggetto politico, d’un Sud affamato, del secondo dopoguerra, e offre l’opportunità, a lungo negata, di fruire dei suoi testi. Un’azione che veicola attraverso una poesia atavica e memoriale una nuova riflessione sulla storia lucana e meridionale in genere, e su quella più propriamente poetica del Novecento, consentendo di inibire, da un lato, il passo continuo e minaccioso dell’oblio, e di ripercorrere, dall’altro, la sobria evocazione del passato, nel tentativo di decifrare un percorso praticabile per l’umano lucano consapevolmente in bilico di questo tempo.
by Maria Luigia Iannotti

Rocco Scotellaro - Tutte le poesie 1940-1953 - Oscar Mondadori 2004
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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ciao!
Secondo me questa edizione di Scotellaro è fatta davvero male.
Non è un'edizione critica, ma solo un elenco di poesie. Non c'è nemmeno una foto degli autografi, la poesia e nuda e cruda. Scotellaro va medi(t)ato e studiato, spiattellato così perde molto.
Sì... meno male che almeno hanno raccolto le poesie...ma ci vuole decenza a presentare uno scrittore di tale portata... e l'edizione mondadori è davvero indecente.

9:41 PM  
Anonymous Anonimo said...

Rispetto la tua opinione, ma voglio intervenire dicendo che le Edizioni Oscar Mondadori, di cui fanno parte "Tutte le poesie" di Scotellaro sono libri semplici, dignitosi e soprattutto costano poco (solamente 8 euro e 40 quella del poeta lucano di Tricarico).
Aggiungo inoltre che la pubblicazione di un'antologia completa o integrale del percorso poetico di uno scrittore non è cosa da sottovalutare (considera che -ahimè- non è stata mai realizzata per Sinisgalli e Pierro e trovare oggi una loro silloge è come avventurarsi a cercare l'ago in un pagliao).
C'è poi una preziosa ed esaustiva, seppure sintetica nota introduttiva di Maurizio Cucchi al maestro del nostro neorealismo. In fondo il libro in questione non è un saggio di critica letteraria, ma semplicemente una "raccolta antologica" di testi che ha valore perchè utile ad uno studioso o a chiunque voglia approcciare o leggere le sue opere.
Mapi

12:24 AM  

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